Consiglio ed invito fraterno

Vorrei invitare, con consiglio fraterno, gli amici che hanno studiato l’opera di Eugenio ed i suoi messaggi, ad avere il senso intelligente della differenziazione ed il massimo rispetto verso gli scritti del tutto intimi tra Eugenio ed il Poimandres. Già è molto discutere sui comunicati parabolici del Verbo Consolatore, ma trattare come argomento il PADRE!

È una compenetrazione spirituale tra Pimandro ed Eugenio, che a noi sfugge, e nessuno può presumere di sentirsene parte.

Quando Eugenio ci leggeva i suoi colloqui con il Poimandres era perché lui e lui solo poteva svolgere un’opera di pathos spirituale percettivo rivolto a chi lo ascoltava, personalmente. Non sono argomenti da confondere con i messaggi, ma solo da meditare ed apprendere personalmente, se ci si riesce, quella che traspare come profondità volumetrica e di colloquio tra simili.

Noi non siamo Loro “simili”.

Alla nostra dimensione vivente tocca semplicemente la buona aspirazione di accostarci alla fonte di infinita misericordia e fare quello che ci è stato dato di fare, lasciando che in silenzio ed in raccoglimento il nostro spirito vibri per essere consolato nella coscienza, e solo se questo viene permesso dal Grande Spirito.

Non sono argomenti da trattare nelle conferenze, perché gli eventuali agnelli che si avvicinano, sempre che non siano lupi travestiti, possano bere solo l’acqua adatta alla loro sete iniziale.

Non siamo preparati noi, come possiamo dare cibo per adulti a chi ha bisogno di pasto per fanciulli?

Ancor più: come potremmo difenderlo e come potremmo giustificare l’agitazione di chi vuol capire solo intellettualmente, e spiegarglielo?

È severa responsabilità di chi vuole “divulgare”, il discernere le finalità dei messaggi o gruppi di messaggi di Eugenio, secondo i contenuti.

Se lo scopo di una qualunque comune conferenza o incontro pubblico o privato è quello di fare proseliti, mercificare, compiacersi del proprio ego, ecc. si commette l’ennesimo, grave errore.

E poi … conviene ricordare … “Tu certamente comprendi il mio dire e pochi altri ancora potrebbero con te scorgere il senso reale delle mie parole, ma chi oltre comprenderebbe ciò?”

I tempi sono estremamente difficili, e solo il Grande Spirito tira le fila di coloro che si meritano di accostarsi a Lui. Ci ha consigliato di esser umili, debellare l’ego e rispettare gli studi elementari.

Atteniamoci alla metodologia educativa che Eugenio ha ripetuto per cinquant’anni, e non presumiamo di “essere iniziati” o “iniziare” qualcuno “oltre”, perché entreremmo in un altro recinto, così come hanno fatto alcuni.

È piuttosto opportuno non stancarsi mai di ripetere i messaggi che ammonivano l’umanità a non commettere i gravissimi ed irreversibili errori che ci hanno portato alla realtà in cui viviamo. Eugenio lo ha ribadito all’infinito, e questo è il compito di chi “crede incautamente” di afferire alla Sua missione. Diversamente si compiono altre missioni !!, cercando scuse nel tergiversare o cercare di esprimersi con politica che non disturbi il proprio “carisma” verso gli ascoltatori.

Eugenio ha ripetuto fino alla fine gli argomenti base da discutere.

Quello che dovete divulgare e che la gente deve ascoltare è di mettere le cose al loro giusto posto”. E non pensiamo che siano argomenti superati, anacronistici, e si voglia “essere spirituali” senza che noi e chi ci ascolta abbia cambiato praticamente vita rimettendo, almeno personalmente, ogni cosa al suo giusto posto.

Ad esempio: Constatiamo che questa umanità è da tempo “senza Dio”.

Cosa è successo? “Chi” la ha convinta a fare un dio a “loro” immagine?

Se domina la falsa realtà del potere, denaro, politica, difesi dal dispotismo militare, è perché questi hanno fatto perdere il concetto della Realtà inequivocabile della Vita Universale, delle Sue Leggi.

Proviamo ad eliminare tutto ciò che impedisce la programmata evoluzione, cioè la politica, l’economia, le false religioni, e cerchiamo di pensare alla evoluzione della unica coscienza spirituale planetaria e universale, a studiare questo come primaria dedizione di tempo e finalità di vita. Sappiamo che il lavoro, nel rapporto sociale, è solo una componente così come il parto, il respiro, gli alimenti, la salute, ma mai la sopravvivenza del corpo potrà prevaricare la vita della nostra essenza interiore, comprendendo che è assurdo dedicarsi al possesso avido di ricchezze materiali, mentre la scelta sarebbe trasformarle in pane e pesce (nel senso di una vita necessariamente dignitosa) verso chi non ha. Il riversamento di ciò che si intende come ricchezze umane verso chi non le ha, sarebbe stata l’unica possibilità di sopravvivenza, non c’è altra speranza di salvezza, in particolar modo per chi ha!

Lascia tutto e seguimi!”, è l’unica soluzione di equilibrio, di pace, mentre “continuate a tergiversare, a fare riunioni, discussioni, riunioni, discussioni, presidenti, vice presidenti, consiglieri, economi, riprese televisive, inchieste, e questo sino al giorno dell’Apocalisse! Parole, parole, parole”, bla bla, di morti che seppelliscono i morti.

Dai agli altri quello che vorresti fosse tuo”, mentre il “di più” dei molti ha distrutto la LEGGE, imponendo la cancellazione della Matrice dell’Armonia del Tutto, di Chi ci ha ordinato: “Ama il prossimo come te stesso”.

Più che a discutere di esseri di luce o di fenomeni, aiutiamoci a capire e far capire cosa vogliono dire le Leggi Universali, e non ce ne sono altre!

Orazio Valenti