Rispondo a domande dei lettori sulla personalità di Eugenio Siragusa

D.: Come mai, in diversi momenti della sua operosità, vedo alcune contraddizioni nelle dichiarazioni?

D.: Non capisco le diverse personalità di Eugenio Siragusa quando si esprime o molto semplicemente o con profondità spirituale.

D.: Perché ha investito di importanza certi personaggi a lui vicini quando poi hanno tradito lui e l’Opera, parlandone male?

R.: Le domande, i dubbi, sono doverosi ma basati su una logica umana. lineare e non volumetrica.

Non è affatto facile comprendere l’opera che ha svolto Eugenio proprio perché è impossibile per noi comprendere l’Intelligenza Superiore che lo guidava, verso la quale Eugenio è stato uno strumento sensibile ed ubbidiente.

Ubbidiente perché cosciente di sapere Chi erano Coloro che lo guidavano, al punto di fare e dire cose che solo Loro ne conoscevano la metodologia ed il Fine.

È stato il contattato, compenetrato sensibilissimo, talmente impenetrabile che solo chi lo “sentiva” sui piani animico-spirituali poteva captare l’insegnamento. Non era guidato da cultura o razionalità umane, per questo è stato incompreso.

Spesso si è trovato a fare quello che non avrebbe voluto fare e dire quello che non avrebbe voluto dire. In questo contesto possiamo intravedere le indicazioni controverse, le rivelazioni straordinarie insieme a quelle più difficili: perché si doveva maturare in ognuno il principio del discernimento.

Come poteva essere seguito con la nostra logica? Saper cogliere dai suoi consigli, quelli buoni da quelli che ci hanno messo a dura prova, fino ad arrivare a commettere gravi errori che ci hanno coinvolto?

Noi non possiamo pretendere di comprendere i progetti superiori e le metodologie usate per la evoluzione dell’anima umana, se non riconosciamo la Guida, la provenienza, mentre chi sembrava di essere entrato nell’opera di Eugenio, viene ammaliato dal canto di certe Sibille per andare nell’isola che non c’è.

Spesso, quando Eugenio discuteva, era come se tirasse fuori le idee e le maturasse, interrogando gli altri su cosa ne pensavano, e poi tirava le conclusioni come se lui stesso imparasse, e invece insegnava, sincero e onesto, unendo l’umano e il divino allo stesso tempo. Cioè lui stesso realizzava qualcosa dove il suo spirito era cosciente, poi tornava nell’umano ed allora spiegava un pò nel relativo.

Il più grande Amore che ci ha sempre dato il Cielo, è stata la rivelazione, la coscienza di liberarci dall’inganno, mentre siamo dominati da tante distrazioni.

Possiamo ricordare che spesso Eugenio parlava dell’opera del Cristo, Che è venuto a portare rivoluzione nella nostra anima e lo ha fatto sempre, con i suoi profeti che tentavano di correggere l’uomo man mano che perseverava nell’errore.

Quello che molti intendono come Amore di Gesù o altri Inviati del Padre, è un lasciarsi trascinare passivamente da pratiche rituali, certa musica, certa meditazione, come forme di debolezza che non è la forza dello spirito, perché in contrapposizione a questo c’è la Legge Universale che dice: Fai così, altrimenti non evolvi, “Se non metti in pratica i miei insegnamenti, non entrerai nel Regno dei Cieli”, cioè nella prossima dimensione. In contrapposizione a quanto ti impongono certi uomini che ti dicono “devi fare quello che ti dico!, altrimenti ti uccido”. Ecco i due doveri, alla legge dell’uomo e alla Realtà Universale.

Quel Corpo di Gesù, cadente dalla croce, non era la donazione della morte per la nostra salvezza, come dicono i diavoletti, che istigano a pensare che sia morto.

Se Lui ha aizzato le nostre anime per pensare a vivere diversamente, lo ha fatto per farci capire che avevamo ripetuto l’errore, e contro questo errore dovevamo essere guerrieri dello spirito, non assoggettarci alla volontà dell’uomo diabolico che è dentro di noi. Questa è la nostra lotta interna da migliaia di anni, il gioco delle anime che si fanno condizionare facilmente.

Invece sul Pianeta Terra le forze economiche dicono ai soldati: “Ti pago bene e devi andare come carne da macello a difendere i miei tesori, i miei confini nazionali”.

Ma quando mai esistono queste cose?

Certo che Cristo è Amore, diceva Eugenio, perché è Creazione guidata da una Sua Legge da mettere in pratica. La vera rivoluzione è l’Amore Universale, mettere in pratica la Legge di vita nell’Amore Fraterno, ribaltando tutto quello che ha fatto l’uomo fin da Caino e Abele.

L’insegnamento che il Cristo ha dato e ci ha trasmesso, è della massima semplicità, sebbene ci fosse un abisso tra Lui e gli apostoli. E gli insegnamenti parabolici che ha dato all’umanità sono senza aspetti culturali, senza strizzacervelli, come vogliono fare i pensatori o i “padri delle chiese”.

Ha donato lo Spirito Santo nel senso che ha donato la spinta al risveglio della Coscienza spirituale, per cercare la salvezza. Molti Suoi inviati sono stati uccisi, per portare semplicemente questi insegnamenti, cardini delle direttive di vita, contrari alle nefandezze umane.

Sono le stesse metodologie usate dai nostri Fratelli superiori, da Eugenio, senza alcuna imposizione, intromissione nelle nostre scelte, ed è lì che dimostriamo la misura della nostra intelligenza raggiunta. Non è scontro di intelligenze, ma risposta alla illuminazione cosmica che si deve risvegliare dentro di noi.

Eugenio, fin da quando (a 33 anni), ha ricevuto la compenetrazione dello Spirito Giovanneo, è uscito dalla logica umana ed è diventato uno strumento della logica superiore, con severità, spiegandoci che il Cristo è stato un rivoluzionario per averci risvegliati in questo momento storico planetario.

Possiamo fare l’esempio su come noi crediamo che si sia comportato l’antico Padre con la legge Causa-Effetto: non è Dio che mi punisce, ma “io sbaglio, io pago”. Ora ci era stata data la possibilità, con l’avvento del Cristo, di evolvere se avessimo messo in pratica la Fratellanza Universale. L’uomo ha reagito, continua a rivoltarsi contro e sarà trattato come lo erano stati i nostri avi, con l’antico Padre.

Mentre la Legge sarebbe stata l’Ordine per proseguire l’evoluzione, compiendo il salto dimensionale, fino a oggi serpeggia tra gli uomini l’antico serpente della disubbidienza al Padre, trattando con bombe nucleari chi non ubbidisce alle loro leggi. Sopravviverà nell’anima solo chi persevererà oltre la vita e la morte.

Il salto quantico della legge dell’Amore, è stato portato e riportato in ultimo dal Consolatore, che ci ha spiegato quale è la Legge Universale vissuta da esseri che vivono altri Pianeti. È testimoniato con le prove della loro evoluzione tecnologica, così come Gesù lo dimostrava con i miracoli. Ma quest’uomo è ancora talmente caparbio da insistere: “io faccio quello che voglio”.

A chi ha ancora dubbi sulla conclusione apocalittica che stiamo vivendo, faccio io la domanda: Perché il Padre eterno lascia che in tanti luoghi vengano celebrati riti satanici, stupro a sangue di bambini, decisioni su come travolgere e uccidere gran parte dell’umanità? Dove è il Dio misericordioso da tanti declamato, con la speranza di appoggiarsi alle Sue Spalle? Ma chi è Dio? Chiediamocelo.

O forse è meglio che ci chiediamo chi siamo noi stessi e che razza di divinità vogliamo adorare? Che razza di esseri viventi vogliamo essere?

Larve, parassiti di volontà occulte che ci fanno girare il senno dove vogliono loro?

Lo spirito nasce dall’eterno infinito ed è eterno e infinito come il Padre. E come può comprenderlo la nostra dimensione? Come può il finito comprendere l’infinito?

È inutile, per i pochi riamasti, sognare che avvenga il rinsavimento se non avveniva per primo nei governanti del denaro.

È inutile pensare che i loro “bravi” siano fratelli del popolo che reagisce alle leggi errate e inumane, perché sono pagati per farle rispettare.

Non c’è più niente da fare, il caos bestiale è in progressione, insieme alla follia.

Cari amici, il primo ordine inciso nella nostra Essenza Spirituale, sono le Leggi che preesistevano prima di ogni guerra di potere umano, ma ha prevalso il nostro impeto subanimale. Non rispettando le Leggi Universali, inesorabilmente veniamo annichiliti, ma non ci sarà nessun proiettile mortale, nessuna prigione da suicidio indotto, che possa togliere la libertà piena dello spirito, per i pochissimi veri uomini che restano, e che meritano la evoluzione.

Eugenio non ha usato cultura, non si è riferito a filosofi umani, ma solo celesti.

Con il termine “cultura”, quest’uomo ha edificato mille teorie e filosofie da sé stesso, girando intorno a speculazioni molto relative che cambiano di giorno in giorno.

Così come nel campo scientifico nascono teorie sempre cangianti non accettando che solo le basi della vita pulita possono arrivare a conquiste maggiori, pensando che i nostri fratelli più evoluti ci debbano dare le loro conquiste scientifiche. Ma come potremmo usarle con il nostro livello egoistico e assassino?

Ecco perché gli inviati celesti ci hanno sempre invitato a rispettare le Leggi Universali, a partire inequivocabilmente dalle basi semplici, altrimenti ci saremmo eliminati. È assolutamente inutile portare avanti le conquiste di pensiero e di scienza, senza basarle su una vita sana di pace, di fraterna armonia, di rispetto delle Leggi Naturali che non possiamo in alcun modo cambiare a nostro piacimento.

È errato “chiedere” aiuto, se non ubbidiamo agli stessi Principi di Etica Universale e li mettiamo in pratica a livello planetario, affinché ognuno abbia il necessario per vivere. Non lo riceveremo, per la assoluta Legge del Liberio Arbitrio.

Ciò che è potuto sembrare amore è anche ferma giustizia, quello che poteva sembrare semplice è più complesso e ciò che sembrava palese era anche più che altro ermetico. Questo perché la nostra logica non è ancora così volumetrica da comprendere la Logica divina della quinta dimensione.

Con noncuranza culturale parliamo delle gerarchie cosmiche ma non possiamo andare oltre la terza, anzi, non potendola vedere dall’alto, non comprendiamo neanche questa.

Ad esempio, parliamo dei quattro elementi della natura, ma sappiamo quale è la loro dimensionalità in seno all’economia cosmica? Eugenio ci ha spiegato delle energie primordiali, delle energie psichiche, dei dinamismi animici, ma sappiamo cosa sono?

Siamo noi capaci di sentire il calore della creazione attraverso gli elementi e la vibrazione animica dello spirito nel nostro corpo?

Da quale dimensione superiore arrivano le rivelazioni poliedriche che ci sono state elargite a parole, per quali fini ci vengono spiegate, e come le assimiliamo senza averne la coscienza del divino vivente in noi?

Il Cielo a cui può aspirare il tetto del nostro edificio, non può neanche essere pensato se l’edificio non è costruito sui solidi pilastri della ubbidienza alle Leggi fondamentali: “Ama il Tutto come te stesso”.

Ecco che tanti di noi crediamo di capire i concetti di Ermete, rispiegati e resi più semplici da Eugenio, ma si riducono solo a questo oppure dietro di loro vi sono cieli infiniti? Stiamo attenti, molto attenti ad usarli e più che altro a proferirli, perché come diceva Eugenio “Il loro peso ci può schiacciare nella nullità” se non lo facciamo con estrema meditazione, umiltà e riconoscimento di iniziare, solo iniziare a penetrarli.

Luca 18-14: “Chi si esalta sarà umiliato e chi si umilia sarà esaltato».

È così che cadono personaggi che erano stati esaltati e poi si sono rivoltati.

Dunque nessuno si metta a dire con orgoglio o protagonismo “Io avevo capito”, perché solo chi ha “sentito” la Voce del Verbo, trasfuso dall’amore del Consiglio, del Richiamo al Risveglio, conserva in sé almeno una umilissima spinta iniziale che gli è stata donata da quella Personalità Spirituale che ha vissuto fra noi ed è eternamente presente, a guardarci dall’aureola del Roseto Solare divino, colui che ha tanto vissuto e sofferto, con “Una lacrima ed un sorriso”, per vedere germogliare in chi lo ha ascoltato, la stessa lacrima e sorriso.

                                                                                      Orazio Valenti