L’umanità oggi e la sua gioventù

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In un momento in cui, oggi più che mai, la strategia del tronfio potere militare si sente onnipotente con superarmi sempre più fantascientifiche, i soldati sono diventati automi specializzati nel premere un grilletto o un pulsante.

Pensano, senza ombra di essere smentiti, di poter piegare e decimare intere popolazioni, la Natura ed il Pianeta stesso.

Alcuni pensano di sterminare le “popolazioni nemiche” con la violenza più o meno sottile o virulenta, altri si ritirano in bunker già fabbricati in attesa che il 99% dell’umanità scompaia per riappropriarsi di un Pianeta svuotato e da riabitare a loro uso e consumo!

Ma come può essersi eretto un simile apparato di granitica follia?

E mi rifaccio alla preghiera di Leonardo da Vinci: ““Si vedranno animali sopra la terra, i quali sempre combatteranno fra di loro, e con danni grandissimi e spesso morte di ciascuna delle parti. Questi non avranno termine nella lor malignità; per le fiere membra di questi verranno a terra gran parte degli alberi delle gran selve dell’universo; e poi che saran pasciuti, il nutrimento dè lor desideri sarà di dar morte e affanno e fatiche e paure e fuga a qualunque cosa animata. Questi, per la loro smisurata superbia si vorranno levare verso il cielo; ma la superchia gravezza delle loro membra li terrà in basso. Nulla cosa resterà sopra la terra e sotto la terra e l’acqua, che non sia perseguitata, rimossa o guasta: e quella dell’un paese rimossa nell’altro. E il corpo di questi si farà sepoltura e transito di tutti i già da lor morti corpi animati. O mondo, come non t’apri, a precipitare nell’alte fessure dei tuoi gran baratri e spelonche, e non mostrare più al cielo sì crudele e dispietato mostro?”  (Dal Codice Atlantico, foglio 370, verso a.).  

Ebbene, questa specie di essere biologico ha sotterrato da tempo l’ascia di guerra del proprio spirito guerriero e richiuse le ali della propria anima, precipitando in un pozzo senza fondo.

Ci è stato gridato da 70 anni, dai nostri angelici fratelli attraverso Eugenio Siragusa: “Svegliati uomo!”.

Ma da che cosa ci saremmo dovuti svegliare, da quale sonno? Quello che sta di qua o di là del muro della morte?

Proviamo a sbattere la testa contro noi stessi e chiederci se siamo capaci: “Chi sono io? Dove sto vivendo? Perché vivo e cos’è la vita?”.

La mia intelligenza può “vedere” dentro il corpo, vedere pulsare il cuore e le vene, il lavoro continuo degli organi, il rinnovarsi delle cellule nei tessuti, lo scorrere dei segnali lungo le cellule nervose, addentrarsi e cercare sempre meglio fra i neuroni del cervello dove pensa stia il centro del comando e non trovarlo, perché abbiamo sbagliato il punto di riferimento su cosa cercare, per sapere chi siamo!

Come ci siamo permessi di oscurare la coscienza ed il destino di milioni di giovani nati con la genetica molto più evoluta della nostra, e lo hanno dimostrato nelle arti, nella musica, nella danza, nel pensiero che reagisce impotente alla costrizione, al barbaro asservimento?

Si, perché gli abbiamo inculcato che gli insegnamenti del passato facciano parte della mitologia, che dal progresso tecnologico sorga la nuova intelligenza artificiale,

che la storia dell’uomo terrestre abbia origine oggi come avamposto della conquista dello Spazio! Ecco il sogno della stupida morte dell’uomo.

Mentre la gioventù ha altri sogni!: Vivere in fraterna armonia, collaborare al progresso per aiutarci l’un l’altro in tutto il Pianeta, su tutti i Pianeti, sentendoci figli del Cosmo, in un sorriso che gli viene spento dei nuovi diabolici falsi miti.

Coraggio amici cari, scriveva Eugenio:

“TEMPI NUOVI TRAVOLGERANNO I VECCHI TEMPI

Un nuovo Cielo si presenterà ai vostri occhi. Tutto era prima di esistere. Tutto era nella Suprema Intelligenza del Creatore prima ancora che si manifestasse. Ciò che avverrà è emanazione di Colui che È e non di ciò che non è. Le vostre opere stimolano maggiore o minore intensità del suo Volere, delineano maggiori o minori forze d’urto per la predisposizione di una Legge che l’uomo ignora ancora. La Suprema Intelligenza del Creato presiede ciò che il Suo Volere stabilisce per l’Ordine e l’Armonia del suo Eterno Divenire. Se non sarete coscienti di questa realtà, mai comprenderete il perché siete e a che cosa servite nell’Economia Creativa”.

Eugenio Siragusa. Valverde, 11 luglio 1974

                                                                                     Orazio Valenti