Lo vogliamo ancora chiamare uomo !?!

Ricordando la nascita di Eugenio Siragusa, il 25 Marzo 1919.

Spesso domandava:

Lo vogliamo ancora chiamare “uomo”!?!

Lo possiamo ancora chiamare uomo, quest’uomo che doveva essere l’immagine sublime del Creato, il Re del pensiero e collaboratore della creazione, mentre non lo è affatto; cosa invece è diventato?

Ama così tanto ricamare su sé stesso l’angosciosa tristezza, retaggio di ancestrali errori che non vuole cancellare, e sul ricamo ne fa canzoni, mostre d’arte, filosofie argute, poetica interminabile. Quest’uomo, che vuole, a tutti costi frustarsi e piangere, pretendendo di essere compreso nella sua stupidità, che non vuole riprendere sé stesso ed aprire le porte della liberazione, prendendo coscienza di Chi È, l’essere immortale che unico e solo può vincere l’apatia, la fragilità, la morte.

E invece propone svariate politiche per dimenarsi poi in una bolgia infernale, pretendendo di inventare… insensatezze. Ed in questo, mano nella mano, portarsi dietro le proprie e le altrui debolezze, fino all’attimo in cui deve lasciare questo corpo ed aprire inesorabilmente la bocca dell’anima con terrorizzante stupore e trovarsi atterrita dinanzi alla Luce!

Ma ormai è troppo tardi!!!

Dovrà ricominciare nuovamente la sua ascesa, ed affacciarsi in un altro primitivo mondo di zombie che lo istruiranno nel credere che esista solo l’homo omini lupus, che sia nato per caso, creatore di un nuovo mondo di disarmonia, di poter dominare col denaro e la violenza, di essere sempre in competizione per arrivare primo, (dove?), e dimorare stabilmente nelle fauci dell’oscura ignoranza, madre di tutte le prigioni.

Ogni valore culturale, artistico, sociale, morale odierno si basa sul denaro, malefica invenzione.

Mentre ogni fattore evolutivo o involutivo della intelligenza, ha a che fare con l’uomo in sé, perché nasce con l’uomo e man mano si sviluppa, per tutti, prima o poi.

Noi abbiamo ciò che siamo e siamo ciò che abbiamo realizzato!!!

Nulla ci appartiene, se non il fatto di “Essere” quelli che siamo, nella gioia o nel dolore, nelle tenebre della ignoranza o nella luce della coscienza risvegliata, dove possiamo essere ricchi per noi stessi, perché è l’unica cosa che ci portiamo oltre la vita. “Fatevi tesori in Cielo, non in Terra”.

Ecco il fulcro della lotta sempre più assurda di quest’uomo terrestre, che negando il vero sé stesso, si crede un dio tuttologo, sciorinando opinioni di bassissimo mentale che nulla ha a che fare neanche con l’istinto animale. Almeno gli animali ubbidiscono istintivamente alle Leggi della Natura, mentre l’uomo, che poteva attingere dalla Natura Madre e uscire dalla propria incoscienza, continua invece a calpestarla, infierendo (proprio come fiera inferocita).

Esempio plateale è lo schiavismo imposto alle popolazioni da chi le governa rendendone greve la sopravvivenza. Si inventano leggi su leggi, un groviglio di norme e imposizioni inventate da pensatori, demagoghi, condottieri, promulgatori di nuove libertà nei vari Paesi, vere e proprie colonne portanti del vivere nell’umana desolazione.

Tutto ciò, nel corso dei secoli, è sempre più degenerato e la gran parte dell’uomo terrestre, oggi è irrecuperabile.

Dobbiamo ricordare, a quelle statue di marmo, che le Leggi dell’Amore fraterno e della Reincarnazione, dell’Autorealizzazione animico-spirituale, sono le Basi assolute dell’unica evoluzione umana, la Luce di ogni aspirazione superiore, mentre tutte le vostre teorie inculcate, sono narcotici somministrati senza alcun senso.

Cosa credevamo?, che gli Ordini portati dal Cristo fossero favolette per gli sciocchi?

E perché ci si sono accaniti tanto i sacerdoti, gli scribi ed i farisei, il potere romano, l’umanità che ha dichiarato: “Il Sangue Suo cada su noi e i nostri figli”?

“Chi non ascolta le mie parole e non le mette in pratica, non è degno di salire al Padre mio e vostro…”.

Questi non sono solo “concetti cristiani”, o religione di parte, sono verità universali, e chi non le possiede in sé e non le vuole comprendere, perderà lo spirito individuale.

Il Cristo era venuto a completare la Legge, giusta e severa, ma l’uomo terrestre non ha voluto comprendere ed ubbidire neanche all’Amore.

Ci ha lasciato ed abbiamo avuto il dono del “Consolatore”, perché ci ha ricordato le Giuste Leggi portateci dal Cristo ed ha consolato gli uomini di buona volontà attraverso ulteriori rivelazioni, consigli ed ammonimenti, senza cambiare ma ribadendo quanto profetizzato dalla Volontà del Padre.

Il Consolatore è stato Giovanni che, dal canto suo, aveva un programma diverso. Ripieno nella coscienza, delle Leggi del Padre, ha presagito l’Opera di giudizio a cui l’umanità andava incontro e lo ha scritto nell’Apocalisse come profeta.

Quanto ci ha detto il Consolatore e quanto ci hanno detto i Messaggeri Celesti, attraverso Eugenio, nei suoi vari argomenti, rimane fondamentale, e nessuno creda di apportare tergiversazioni.

È stato il messaggero e rivelatore delle ulteriori conoscenze che l’umanità non ha mai voluto capire.

Dunque, se non vogliamo capire né seguire gli insegnamenti datici da Gesù Cristo, come possiamo capire e seguire i nuovi insegnamenti datici dal Consolatore?

Se non si rispettano quei principi, non vi è più nulla.

Perché ci meravigliamo che oggi questo Consolatore, “Inviato del Padre”, ci abbia ricordato che la Giustizia è in atto?

Ci sono i quaquaraquà che sperperano la sopravvivenza di miliardi di persone pensando di costruirsi bunker e viaggi in altri Pianeti (poveri illusi!), dopo di avere sterminato le popolazioni terrestri.

Poi ci sono i mezzi uomini che si distraggono in divertimenti col timore di non voler pensare e sapere.

Poi ci sono potenziali uomini che si rendono conto dei disastri irreversibili e si mettono le mani nei capelli impazzendo, senza potersi ribellare.

Poi ci sono quei pochi Uomini semplici e umili, col Timor di Dio, che, insieme ai bimbi angioletti, si mettono con ogni onestà e purezza d’animo nelle mani di Dio.

Sono loro che implorano Giustizia.

E questa arriva, come un ladro nella notte.

DAL CIELO ALLA TERRA

Era stato detto che la Divina Volontà avrebbe smosso l’aria, l’acqua, il fuoco e la terra per porvi in Ravvedimento e per significarvi che il suo giorno sta per venire. Non avete creduto e vi siete dati alla cattiva fede, innalzando il “Segno di Giona”.

La sordità e la cecità vi hanno resi duri di cuore e il senno è venuto meno. Il Potere dell’Ineffabile e Giusto Signore del Cielo e della Terra è stato ignorato per dar posto agli allettamenti di Mammona e dei suoi diavoli seminatori di vizi e di morte.

Ma la Purificazione verrà, anzi è già venuta, e ogni cosa immonda sarà posta in Giudizio affinché la Profezia venga adempiuta secondo il Volere dell’Altissimo a suo tempo decretato. I Beati saranno rivestiti di Bianca Luce e saranno un solo cuore e una sola anima con il loro Pastore Gesù Cristo.

Pace.

Dal Cielo alla Terra

15 agosto 1979

Epistola:

Sapete che ho percorso il Sentiero che mi era stato additato. Sapete anche che non potrò più ripercorrerlo né mi è concesso ripetere quanto vi è stato elargito tramite la mia parola.

Ora, come già vi ho detto e vi rammemoro, il mio compito è terminato. Ognuno di voi abbia cura del “buono” che ha ricevuto e lo faccia fermentare nei cuori e nelle anime di coloro che sono in cerca di Grazie Celesti e di Conoscenza.

I guai non tarderanno a causa dell’empia perseveranza degli uomini, né è lontano il giorno Glorioso della Visitazione del Maestro Gesù.

Ho fatto il mio dovere, ora fate il vostro se, in Verità, riposa nei vostri cuori il Risveglio nella Luce di quanto vi è stato Promesso.

Il Sole del mio cuore si avvia al tramonto per risplendere ancora al di là dei vostri occhi e dei vostri sensi. Su ognuno di voi rimarrà qualcosa di Me che, chi desidera, potrà custodire o rinnegare.

È stato detto e scritto:

Ora siete liberi di andare dove volete e con chi volete”

Siete liberi di accettare o di rifiutare.

Ora siete soli con voi stessi in compagnia con i Valori della vostra Coscienza.

Potrete essere con il male o con il Bene. Potrete essere con l’odio o con l’Amore.

Io resto a guardare

Vi ho portati in cima alla montagna dove nidificano le aquile. Potrete scendere a valle, se lo vorrete: non vi tratterrò. Vi ho insegnato i Valori del Bene e quelli del male. Siete liberi di mettere in pratica o gli uni o gli altri: non vi dissuaderò né vi consiglierò ulteriormente.

La mia Vita non è più legata alla vostra, né il Mio Spirito potrà illuminare i vostri Spiriti se cadrete nelle tenebre, non potrà fare nulla che possa darvi respiro di sollievo e di speranza.

Le porte del mio Bene rimarranno chiuse per chi preferisce pascolare nella valle del male.

I guai sono prossimi. Chi ha orecchie ascolti, mediti e deduca parlerò sempre di meno e sempre di meno stenderò le mie mani aiutanti.

Il Consolatore

Nicolosi, 11 agosto 1979