Fraternamente

A scanso di equivoci, vorrei chiarire che essere stato accanto ad Eugenio, non è un titolo né una pretesa, né mai sono stato condizionato da quella che molti hanno definito la sua personalità carismatica. Ho avuto le mie esperienze fin da bambino, e come scrivevo nei miei libri, fin dal primo incontro con lui ho potuto capire meglio cosa mi era successo e mi succedeva continuamente.

È dunque stato per me, un continuo avallo a quanto vivevo, frammisto ai miei errori umani e scelte personali di vita.

Lui, e lo tengo a ribadire perentoriamente, non ha mai condizionato nessuno, mai chiesto denaro perché affrontava con le sue modeste forze economiche quanto faceva per la divulgazione dei comunicati che gli venivano dettati da chi lo guidava.

Da sempre, ognuno di noi, che lo ha cercato e seguito, era promotore di sé stesso, responsabile anche di fargli del male, interpretando a modo proprio i consigli disinteressati e comportandosi come credeva. Certamente non è facile spiegare che ognuno si trova al proprio livello evolutivo, e i nostri Fratelli Superiori attraverso di lui ci consigliavano il giusto senso della fratellanza nel rispetto reciproco.

Non è facile spiegare che non si deve diventare fanatici, presuntuosi e sfruttatori dei suoi messaggi per tornaconti personali od economici o di protagonismo. Anzi, chi lo fa tradisce l’onestà con cui lui ci ha donato conoscenze e rivelazioni.

Può anche creare confusione l’avventata divulgazione dei suo messaggi come fossero fasci di legna da ardere, per esseri primi fra gli altri, i più bravi e saggi …

Più volte è successo che l’errata interpretazione dei suoi consigli fraterni, ci faceva commettere errori a livello divulgativo o nei rapporti sociali, a scapito della pulizia della sua stessa opera. Specialmente e sempre più ora, dopo la sua dipartita.

Mi sono sempre limitato a riportare, testimoniare, quanto lui ha esposto nella sua opera, senza presumermi contattato, o suo sostituto, o seguace, cosa che avevo già spiegato in articoli precedenti.

Se vogliamo conoscere meglio Eugenio, impariamo prima ad autorealizzare la nostra introspezione e quindi ad avvicinarci, per come riusciamo, alla sua volumetrica coscienza, con pazienza, umiltà e senza strepito di parole. Ci ripeteva spesso la frase famosa: “Quando vuoi parlare con il Padre divino, chiuditi nella tua stanzetta e pregalo nel tuo segreto. Egli si rivelerà al tuo cuore e lì rimarrà per sempre”.

Della biografia sulla vita di Eugenio, se ne è parlato tanto, dove è nato, cosa ha fatto in gioventù, da militare, si è sposato, ha avuto la sua illuminazione a 33 anni, ha fondato il Centro Studi Fratellanza Cosmica, ha operato in Italia ed all’Estero, ecc …

Ma quello che vorrei dirvi, è quello che, per i più volonterosi nell’anima spirituale a cui tanto Eugenio spronava, può essere capito solo se il nostro spirito si è liberato completamente dai legami umani.

Nessuno sulla Terra può immedesimarsi nella sua vera personalità, nel tipo di sintonia che ha avuto con Chi lo ha guidato, con i multiformi Progetti che si canalizzavano attraverso di lui con Metodologie così profonde, a cui non è possibile accedere. E nessuno si sogni di essere così presuntuoso di provarci, nemmeno io.

Ma, essendogli stato accanto in tanti momenti particolari ed avendo “sentito” nella mia anima i moti dell’anima sua, in quel che divulgo, cerco di donare quel che posso del Soffio del suo Spirito, per dare valore a quel che lui è veramente, contro tutte le assurdità che vanno girando come fakenews, come a voler prendere un suo posto, anche se così lontano ed inaccessibile. Ripeto: “È”, non “è stato”. 

È meglio che ognuno sia sé stesso. Parli da sé, con i propri concetti realizzati, stando al proprio posto.

Fraternamente, Orazio Valenti.