Avete parlato molto, ma che cosa avete costruito?
Credete che le parole bastino?
Credete che i discorsi senza le Opere, servono a smuovere i macigni di una montagna?
Avete mai pensato di dare voi stessi senza limiti, riserve o condizioni?
Un buon albero che si adorna di magnificenza e non da frutti, non è un buon albero.
Il frutto è l’opera che fa trasudare sangue, che frustra la debolezza
della carne, che vi propone sacrifici e rinunce, che vi slega dagli
affetti più cari, che vi impone di piegare le schiene e sopportare lo
scherno, la derisione, le vituperazioni e quant’altro crocifigge
moralmente.
Cosa avete imparato per credervi pronti a insegnare?
Quali sacrifici avete offerto al Signore per sentirvi cosi grandi?
Voi credete di essere più degli altri solo perché gli Angeli del Signore vi hanno segnati.
Attenti, fratelli e sorelle, lo Spirito di Verità non è il vento, ma la causa del vento.
Cosa eravate prima che lo Spirito di Verità muovesse il vento del risveglio?
Imparate ad essere umili e puri di cuore perché è vero che il Signore conosce nel vostro segreto.
Dio non ama sentir molte parole. Dio ama chi è capace di consumare la
propria carne, servendolo con coraggio e senza la paura di perdere
quanto possiede nel mondo.
Sperare nel Signore, esponendo il corpo e l’anima per la gloria di Dio. Questo conta.
Giobbe disse: “purtroppo i piaceri malvagi vincono l’anima schiava del mondo la quale stima delizia lo stare fra le ortiche”.
Guardatevi, fratelli e sorelle, guardatevi dalle qualità peculiari del tentatore.
Abbiate la pace di Cristo nei vostri cuori.
II Consolatore
Nicolosi, 25 Dicembre 1976 ore 17,20