27 Agosto 2006, lo spirito di Eugenio lasciava il sua navicella operativa

Quanti ne hanno ravvisato il valore dell’Opera?

Oggi il travaglio angoscioso della presa di coscienza dell’umanità verso i fondamentali squilibri della sopravvivenza è palese, ed è evidente anche la incompatibilità Planetaria ed Universale.

Già da diversi anni gli uomini di scienza umana vanno scoprendo la possibilità di infinite forme di vita nel Cosmo, che non è affatto vuoto ma pieno di energie sottili invisibili ed insondabili. In questo contesto la nostra mente si perde pur intuendo di essere tanto piccoli di fronte ad una Realtà che abbiamo erroneamente cercato con le nostre misere ceneri mortali ed illusorie. Dopo decenni che la fisica quantistica ci ha rivelato una vita superiore al di sopra di ogni senso ed ha stravolto le leggi sulle quali la scienza umana si era arroccata…. , oggi, anche se con immenso ritardo, non abbiamo ancora l’umiltà di renderci conto e ringraziare le rivelazioni al di sopra di ogni fantasia che ci aveva elargito Eugenio.

Abbiamo scoperto che c’è acqua sulla Luna, su Marte, che c’è vita biologica in evoluzione su alcuni satelliti di Giove: che c’è vita nell’Universo con Esseri senzienti molto più di noi, che ci hanno visitato e consigliato …, ma nessuno ha il coraggio di dire “Grazie Eugenio, Grazie Fratelli del Cosmo, ci dispiace di non avervi ascoltati prima… avevate ragione!” ?

No, non abbiamo voluto cambiare i paradigmi di cosa è la vita, chi è l’uomo, prendere coscienza della distruzione irreversibile che avremmo prodotto al nostro Pianeta Madre, al caos irreparabile delle discriminazioni sociali, alla vera funzione del corpo e dello spirito, alla vera Scienza Superiore.

Ma cosa dico? I politici, gli scienziati, gli esponenti religiosi, avrebbero dovuto ascoltare i consigli ed ammonimenti provenienti da Esseri superiori attraverso Eugenio?

No, continuano a lanciare nello spazio strumenti tanto incapaci quanto la loro superbia per cercare ciò che è sempre stato sotto la nostra possibile intelligenza, quella principale di accettare Fratelli che non ci siamo meritati, che lasciando le loro paradisiache dimore hanno compiuto la santa missione del cercare di aiutarci, senza contravvenire alla Legge del nostro Libero Arbitrio.

Sono state impegnate impensabili risorse economiche, molto di più di quanto serviva per sfamare migliaia di bambini che muoiono ogni giorno, milioni di esseri umani che soffrono e muoiono di stenti in ogni angolo del Pianeta. Guerre sempre più cruente e massacri di popolazioni che si ribellano … e pensiamo che il Pianeta lasci fare e stia a guardare?

Pensiamo davvero che il “Contattato”, l’Inviato del Padre, non sia dietro l’angolo della nostra vita per chiederci conto e ragione, uno per uno?

Mille segni ci hanno fatto capire che il Padre e la Madre da tempo non ci tollerano più e l’Ordine Celeste di rimettere ogni cosa al suo posto, è pronto.

Avremmo dovuto farlo noi quando cinquanta anni fa ci era stato detto con tanto amorevole invito.

Cinquant’anni fa Amore ha chiamato amore, mentre tutto moriva “sotto il nostro sguardo freddo e indifferente”.

Secondo le uniche Leggi, quelle Universali, chi difende l’Amore che abbiamo imprigionato, annegato, bruciato? La Giustizia, quella del Padre.

Orazio Valenti